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Kamakura Minamoto Clan

I Minamoto sono un ramo cadetto della famiglia imperiale, discendenti diretti dell'imperatore Seiwa. Sono in effetti lontani cugini dei Taira, e le discussioni familiari tendono a degenerare molto rapidamente.

I Minamoto se ne sono certamente resi conto durante le rivolte di Hogen (1156) e di Heiji (1160). In queste piccole guerre la famiglia Taira quasi cancellò il clan Minamoto, lasciandone praticamente solo il nome. Dopo il 1160 i capi dei Minamoto e le famiglie minori che non erano state sterminate vennero bandite dalla corte, con i Taira che sembravano ormai inattaccabili. In seguito i Taira si spinsero troppo oltre: ignorando il legittimo diritto al trono del principe Mochihito, fecero in modo che un membro della loro famiglia (da parte di madre) divenisse il nuovo imperatore. Il principe Mochihito chiese aiuto al clan Minamoto e nel 1180 scoppiò una nuova guerra. C'erano molti conti in sospeso da regolare, non ultime le numerose esecuzioni ordinate dai Taira.

I Minamoto superstiti, i cui capi sono ormai diventati degli uomini, non sono affatto privi di risorse in vista dell'imminente battaglia. Addestrano e comandano valorosi guerrieri secondo la tradizione. Gli arcieri Minamoto possiedono un'abilità insuperabile in battaglia, e sono i migliori sia per precisione che per velocità di tiro. Anche le altre truppe sono ben addestrate e partono già esperte. Grazie al retaggio marziale del clan Minamoto, i suoi uomini hanno molta fiducia nei loro leader e hanno un morale alto sul campo di battaglia. Forse non avranno il potere politico e amministrativo dei loro rivali, ma i Minamoto compensano egregiamente questo svantaggio: sono come un pugno di ferro in uno tsumi-tekko corazzato!